Finalmente il Vinitaly è finito!!!




No, non sono pazza, sono solo cotta.
Ad appena 3 giorni dalla Fiera per me la fatica è finita. In tutta onestà il respiro sta tornando normale; sono solo le dita che ancora sentono il bisogno di picchiettare la tastiera.
Attorno al vino ci siamo noi dello Studio Francescon & Collodi e del vino abbiamo fatto il nostro “pane”. Da sempre.


Ma cosa è successo quest’anno? Cosa ha spinto quasi tutti i nostri clienti a “svegliarsi” nelle ultime settimane, gli ultimi giorni e ormai le ultime ore prima che si aprano le porte di Verona Fiere?

Siamo in tre grafiche, dirette da Marcello che tiene le fila, e tutti gli anni, da più di trent’anni, affrontiamo questo periodo caotico come una squadra ben addestrata; arriviamo persino ad insultarci, ma senza offenderci e senza batter ciglio… non ce ne viene lasciato il tempo. Siamo macchine da guerra, da codici a barre, da colori pantone, quartini e brossure e spariamo con cartucce Epson!

Quest’anno roba che si esploda.
Sabina, la segretaria, si è trasformata in tuttofare: telefono, bozzetti, esecutivi, archivista, buttafuori e bugiarda.
Beh, solo un pochino bugiarda, non molto…


Abbiamo dovuto arruolare un paio di braccia e di mouse in più. Abbiamo fatto fuori ben due plastificatrici che usiamo per fare i bozzetti. Io stessa mi sono messa a progettare depliant che non faccio mai: la mia vera natura artistica si esprime con le etichette. Piccole pareti pericolosamente a picco sulle normative, sulle svariate tipologie di stampa e le innumerevoli applicazioni.
Le etichette, le mie amate etichette, non sono altro che un artistico percorso ad ostacoli: vuoi il mercato, vuoi il legislatore, vuoi i gusti non sempre chiari del Cliente, vuoi i dubbi degli Agenti, vuoi la linea d’imbottigliamento ed etichettatura e non per ultima la forma del vetro.


Molti grafici credono che sia una piccolezza affrontare uno di questi microcosmi racchiusi in un fazzoletto di carta. Ma, come i nodi alla fine arrivano al pettine, l’innocente e magari “bellissima” etichetta si trasforma in una diabolica arma Ninja che appena viene lanciata sul mercato miete vittime e multe da salasso.

“Ma come? Piave non andava scritto in piccolino? E Prosecco? Ho detto io al grafico di scriverlo bello in grande, mica vendo Valdobbiadene!”

Poveretti.
Ma torniamo all’argomento “Anno infernale”.
Se analizzo bene i fatti credo che due importanti fattori abbiano influito a creare questo ammasso di lavoro, questa accozzaglia scomposta di richieste: per prima cosa, siamo proprio bravetti. Tutti si complimentano per la nostra professionalità e solerzia e tutti vengono accontentati.
Per seconda cosa, il Prowein: a pochi giorni dal Vinitaly incomincia a piacere davvero molto. Le Cantine, infatti, si vogliono presentare anche lì con la livrea completa, e la più bella, perché i buyer sono tra i più interessanti e gli affari internazionali passano per quei corridoi sempre meno “tedeschi”, ma sempre più modaioli e festaioli.
Quindi per noi i tempi di consegna di depliant, siti, brochure ed etichette si anticipano e si sommano a quelli per la Fiera made in Italy.


Quest’anno pare che gli incontri al Prowein siano stati più concreti e proficui degli altri anni tanto che gli stessi interlocutori si rivedranno a Verona e tutto quello che si è pattuito in Germania bisogna che sia pronto in Italia: nuove etichette e nuovi depliant e nuove brochure perché il buyer conosce il suo mercato e vuole sempre qualcosa di personale ed inedito. Come non accontentarlo?

Bene, adesso mi fermo; respiro e spengo le dita.
Mi guardo attorno per cercare di creare uno spiraglio tra le mille bottiglie che abbiamo sulle scrivanie.
Mettiamo ordine per prepararci al post fiera.


Amici, ricomincia il Vinitaly!

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